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INCONTRO CON DELEGAZIONE FRANCESE IN PROVINCIA SU AMBIENTE, LAGUNA, PESCA E SOSTENIBILITÀ

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Vertice sulla sostenibilità ambientale e pesca ieri in Provincia a Mestre, con la partecipazione degli assessori provinciali all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia e alla Pesca Giuseppe Canali e una delegazione francese proveniente dal Languedoc Roussillon, regione della Francia meridionale. Obiettivo dell’incontro il confronto sulle azioni concrete già avviate sul territorio dall’ente Provincia, per quanto riguarda i temi della sostenibilità ambientale, patto dei sindaci, piani delle acque, pesca e l’acquicoltura in laguna di Venezia, pianificazione territoriale e urbanistica. Sono intervenuti anche i tecnici dei rispettivi settori Massimo Gattolin, Giuseppe Cherubini e Massimo Pizzato.

Per la delegazione francese erano presenti Yves Pietrasanta vice presidente del consiglio regionale del Languedoc-Roussillon, a capo di uno sviluppo sostenibile, Angelo Giordano consigliere del vice presidente, Pascal Pinet vice direttore generale dei servizi, Jean Pierre Viguier direttore Ambiente e sviluppo sostenibile, Raphaelle Vienot responsabile del servizio qualità della vita, energia e piano per il clima. Per la direzione regionale della pianificazione dell'ambiente e delle abitazioni (Dreal) il direttore Didier Kruger, per Ademe (Agenzia francese per l'ambiente e la gestione dell'energia) il delegato regionale assistente Jacqueline Roisil, per Languedoc Roussillon Sviluppo (Lra) società mista per la gestione associata Consiglio regionale e partner privati​​, il vice direttore Gilles Falkenreck, per la Comunità dei Comuni del Nord Bassin de Thau Jean Christophe Dalbigot direttore dei servizi generali, per  il gruppo Electricité de France (Edf) Jean Cottave delegato regionale, Jean-Claude Gibrac vice delegato regionale Edf, Vincent Renouard per le Relazioni istituzionali e lo Sviluppo Sostenibile, Jean-Pierre Lorillot direttore Enti Locali di Sviluppo.

L’assessore Paolo Dalla Vecchia ha accolto la delegazione portando il saluto istituzionale della presidente Francesca Zaccariotto e ricordando i programmi in materia di politiche ambientali della giunta da lei guidata. L’incontro si è focalizzato da subito sulle questioni tecniche, e sono seguite molte domande e risposte alle varie questioni emerse .

Il funzionario provinciale del servizio pesca e parchi Giuseppe Cherubini ha aperto i lavori illustrando nella sua relazione gli aspetti principali della realtà della pesca e dell’acquicoltura in laguna di Venezia: «La pesca e l’utilizzo degli specchi d’acqua per l’allevamento di specie ittiche i cui stadi giovanili si insediano nelle lagune, hanno in laguna di Venezia una tradizione secolare. Negli anni più recenti – ha spiegato Cherubini - la vongola filippina è diventata la prima produzione alieutica lagunare con picchi produttivi di oltre 40.000 tonnellate per anno osservati alla fine degli anni ’90. I cambiamenti che si sono succeduti nel tempo hanno  modificato le caratteristiche della pesca lagunare, con il passaggio da una attività alieutica diversificata, che sfruttava molte delle specie di interesse commerciale presenti in laguna, alla raccolta e all’allevamento di un’unica specie, la vongola filippina».

Sull’argomento l’assessore provinciale alla Pesca Giuseppe Canali ha aggiunto: «La Laguna di Venezia con i suoi 50 mila ettari di estensione, è la più vasta zona umida italiana, la seconda in Europa e  una delle più importanti del bacino del Mar Mediterraneo, con una biodiversità particolarmente ricca. Attualmente in Laguna lavorano circa 800 operatori nei settori della pesca e dell’acquacoltura - circa 600 addetti alla pesca e all’allevamento della Vongola filippina, circa 100 addetti alla pesca tradizionale di pesci con reti fisse, alla pesca di granchi e di seppie, circa 50 addetti all’allevamento di Mitili all’interno delle acque lagunari, circa 50 addetti all’allevamento estensivo di pesci all’interno delle valli da pesca). E’ una realtà produttiva rilevante per l’economia e la struttura sociale delle comunità veneziane di Burano e di Pellestrina e di Chioggia. Oltre all’area lagunare veneziana, c’ è un’altra laguna costiera, quella della zona di Caorle e Bibione, con ambienti naturali e comunità locali simili».

E’ quindi seguita la relazione del funzionario provinciale per il servizio pianificazione territoriale e urbanistica Massimo Pizzato che ha spiegato che «In riferimento alle azioni strategiche e alla pianificazione territoriale e urbanistica, a fine 2010 la Regione del Veneto ha approvato il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale strumento di governo del territorio di area vasta che ha il compito di sviluppare indirizzi e direttive per la pianificazione di livello comunale. La Provincia di Venezia ha ereditato le competenze per l’approvazione dei Piani Comunali e questo ha permesso un maggior dialogo, in termini di azioni sul territorio tra l’ente “intermedio”, la Provincia, e l’ente “operativo”, il comune.

All’attività istituzionale di approvazione dei Piani Comunali, l’Ente ha affiancato nel 2011 un documento guida, per la definizione di Azioni condivise sul territorio, contenute nel cosiddetto “Manifesto delle Azioni”, un vademecum con sette punti cardine per la gestione e il governo del territorio da applicare in sede di definizione degli strumenti urbanistici, per recepire le politiche di area vasta previste dal (Piano territorialiale di coordinamento provinciale) Ptcp.

Parallelamente al percorso di “Pianificazione istituzionale” la Provincia è coinvolta in un ulteriore strumento, “atipico” per la gestione del territorio, il Piano di Gestione “Venice and its Lagoon”, che ha funzioni di programmazione, che stabilisce la pianificazione degli interventi a tutela del patrimonio culturale e coordina tutti gli interessi afferenti ai siti».

E’ seguita poi la relazione del dirigente provinciale all’Ambiente Massimo Gattolin «Il territorio provinciale è attraversato da una rete di canali e di corsi d’acqua dolce particolarmente fitta e abbondante, a partire dai grandi fiumi che sorgendo dalle vicine Alpi o dalla fascia delle risorgive, attraversano la pianura veneziana per raggiungere il mare: Il Tagliamento, la Livenza, il Piave, il Sile, il Brenta e l’Adige. Tra le buone pratiche introdotte in tema di tutela ambientale, ci sono i Piani delle Acque, strumenti innovativi di programmazione per la manutenzione delle reti idrauliche e della risoluzione delle criticità del territorio che i Comuni, d’intesa con la Provincia e con i Consorzi di bonifica competenti, provvedono a predisporre. I Piani delle acque prevedono l’analisi del territorio con il rilievo di tutte le reti idrauliche e la verifica delle competenze delle reti scolanti; il rilievo delle affossature private di maggior impatto; il rilievo delle interazioni tra reti fognarie e reti di bonifica; l’individuazione delle priorità; la segnalazione delle principali criticità rilevabili e le misure da adottare per la loro rimozione; la definizione dei criteri per la corretta gestione e manutenzione delle reti idrografiche, la definizione delle linee guida per le nuove edificazioni e lottizzazioni in modo che non possano andare ad aggravare la situazione di rischio idraulico del territorio. A proposito dello stato di attuazione, nel 2012, 17 sono i comuni che hanno approvato il piano delle acque, 4 l’anno redatto, 18 lo stanno redigendo, 5 sono alla fase iniziale».

In particolare l’assessore provinciale all’ambiente Paolo Dalla Vecchia si è soffermato sul Patto dei sindaci avviato nel 2010 dalla presidente Zaccariotto sul risparmio energetico: «Nel marzo 2011 la Provincia ha presentato ai comuni del territorio le informazioni fondamentali per l’adesione al programma europeo Patto dei Sindaci, l’iniziativa promossa dalla Commissione Europea per coinvolgere attivamente le città europee nella strategia per la sostenibilità energetica e ambientale. Il Patto è l’opportunità di impegnarsi concretamente nella lotta al cambiamento climatico attraverso interventi che modernizzano la gestione amministrativa e influiscono direttamente sulla qualità della vita dei cittadini. Lo scopo è raggiungere e migliorare l’obiettivo 20-20-20, il 20 per cento di risparmio energetico, il 20 per cento di riduzione delle emissioni di anidride carbonica, e aumentare fino al 20 per cento la percentuale di fonti rinnovabili nel consumo energetico finale entro il 2020.

Le politiche per l’energia e la difesa del territorio, sempre più intimamente legate, sono tra i principali impegni che la Provincia di Venezia persegue per promuovere uno sviluppo sostenibile anche sul proprio territorio. Con l’adesione e l’attuazione del Patto dei Sindaci, la Provincia coinvolge le proprie comunità per migliorare l´efficienza energetica e l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili negli ambienti urbani, anche in alcuni settori chiave, come i trasporti (mobilità pulita) e l´edilizia (illuminazione, riqualificazione energetica).

I comuni che entrano nel patto, si impegnano a preparare e adottare un Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (Paes), in cui i firmatari delineano in che modo intendono raggiungere l’obiettivo minimo di riduzione delle emissioni di anidride carbonica entro il 2020, finalizzato a sostenere gli obiettivi fissati dall´Unione Europea. Attualmente, sono 28 i comuni della Provincia già nel Patto dei Sindaci, di questi 17 hanno già presentato il Paes e 11 hanno iniziato il percorso per la sua redazione.

Desidero ribadire che per questa Provincia è importante incentivare le azioni finalizzate al risparmio energetico, a potenziare le fonti di energia rinnovabile tra le quali soprattutto la geotermia, sempre in vista della riduzione delle emissioni di anidride carbonica. A tal proposito, è stato approvato dal consiglio provinciale nel maggio 2011, il regolamento provinciale per la realizzazione dei sistemi di scambio termico con il sottosuolo».

Yves Pietrasanta vice presidente del consiglio regionale del Languedoc-Roussillon «Ringrazio per la calorosa accoglienza e per le preziose esperienze presentate. Il nostro territorio ha molte zone, penso per esempio al Bassin de Thau, con caratteristiche ambientali simili a quelle delle vostre aree umide. L’incontro di oggi è stato molto fruttuoso; interessante capire quali siano le azioni messe in campo dalla Provincia di Venezia a tutela della laguna sia sotto il profilo della pesca, dell’acquicoltura, della pianificazione e della salvaguardia ambientale, sempre in chiave di sostenibilità. Il confronto tra le nostre due realtà è stato importante e fonte di spunti. Sono tante le vostre buone prassi con proposte concrete». http://www.provincia.venezia.it

 

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Dalla Vecchia: «Siamo onorati di far scuola in Europa con il nostro esempio positivo»

Riciclo aperto a Noale

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La manifestazione per far conoscere gli impianti di recupero, smaltimento e stoccaggio si è svolta dall'11 al 13 aprile. A Noale, l'impresa Trevisan per il riciclo di carta e cartone, ha visto una folta partecipazione delle scuole e l'incontro con l'assessore provinciale all'ambiente Paolo Dalla Vecchia - Dal TgR Rai 3 di venerdì 12 aprile 2013

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La racolta differenziata si fa conoscere

LA PROVINCIA E I COMUNI VENEZIANI A INNSBRUCK

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Venerdì 12 aprile gli assessori provinciali all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia e ai Trasporti Giacomo Grandolfo, assieme a tecnici della Provincia di Venezia, hanno accompagnato a Innsbruck sindaci e funzionari dei comuni veneziani nel quadro dell’impegno assunto per il patto dei sindaci, per visitare due quartieri “modello” a elevate prestazioni energetiche. Hanno collaborato all’iniziativa la fondazione Climabita,  Confartigianato Imprese di San Donà di Piave e Atvo, l’azienda dei trasporti del Veneto Orientale con il presidente Fabio Turchetto presente alla visita. I partecipanti hanno visitato due quartieri residenziali accompagnati da Michael Braito di Energie Tirol e da Elmar Draxl di Neue Heimat Tirol. I quartieri sono stati concepiti con standard di costruzioni passive e concetti di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Il primo è il quartiere di Lodenareal, il più ampio complesso residenziale di edilizia passiva in Europa, il secondo è il quartiere Olympic Village.  Al termine della visita i partecipanti sono stati accolti in sala consigliare (che si trova al sesto piano di un modernissimo centro commerciale in pieno centro città) dall’assessore all’Urbanistica Gerhard Fritz. Presenti i sindaci di Dolo Maddalena Gottardo, di Marcon Andrea Follini, di Salzano Alessandro Quaresimin, di S. Michele al Tagliamento Pasqualino Codognotto e di Vigonovo Damiano Zecchinato. Presenti anche rappresentanti politici e tecnici dei comuni di Annone Veneto, Caorle, Ceggia, Fossalta di Piave, Musile di Piave, Portogruaro, San Donà, Fossò, Mira, Spinea e Venezia.

Assessore Paolo Dalla Vecchia: «Ringrazio quanti hanno collaborato per questa iniziativa che abbiamo potuto realizzare a costo zero. Dal 2009 coordiniamo come Provincia di Venezia il progetto europeo del 20-20-20. In Austria sono sicuramente più avanti dell’Italia, ma anche noi nel nostro territorio ci difendiamo bene. Siamo convinti che sia necessario continuare a proporre con forza queste iniziative che ci aiutano a confrontarci con altre esperienze europee positive e a far nostre quelle migliori, altrimenti l’Europa diventa una entità troppo lontana. Noi non abbiamo la filiera corta che impiega il legno per il consumo energetico come ad Innsbruck, ma abbiamo la geotermia che nella Pianura Padana potrà essere il nostro elemento di forza come energia rinnovabile.
Nel promuovere il progetto 20-20-20 siamo riusciti ad ottenere notevole interesse da parte delle amministrazioni comunali, ora serve anche il massimo coinvolgimento delle aziende dell’economia verde e dei professionisti che progettano le nostre abitazioni. Se ognuno va per la propria strada non si raggiungono gli obiettivi di risparmio e alla fine i cittadini si ritrovano con le bollette energetiche sempre più care. Dopo questa esperienza proporremo una visita ad un nuovo quartiere residenziale di Trento dove si sta attuando una rigenerazione urbana progettata dall’architetto Renzo Piano. Mi auguro vivamente che questi temi siano ripresi nella nascente città metropolitana. Occorre buona volontà e impegno da parte degli amministratori perché, come abbiamo visto ad Innsbruck, una giovane coppia con un figlio può vivere in una casa popolare spendendo tra affitto e utenze, in media 400 euro. La sfida che l’Europa ci propone è proprio quella di cercare di duplicare questi modelli virtuosi nelle nostre realtà locali. Dobbiamo quindi essere italiani con la nostra fantasia e creatività, ma più europei per quanto riguarda la burocrazia. Come ci ha detto l’assessore all’Urbanistica di Innsbruck qui per avere una licenza edilizia un privato attende in media solo 7-8 settimane. Non dimentichiamo che tutto questo crea un notevole indotto economico in termini di occupazione e sviluppo soprattutto per la piccola e media impresa».
 
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VISITA A DUE QUARTIERI MODELLO PER PRESTAZIONI ENERGETICHE

NOALE, PAOLO DALLA VECCHIA A“RICICLO APERTO” 2013: «RISULTATI SIGNIFICATIVI DALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA»

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Oggi giovedì 11 aprile l’assessore all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia ha partecipato alla prima giornata di “Riciclo aperto” svoltosi all’impianto Trevisan di Noale dove hanno partecipato anche molti studenti che hanno potuto assistere tra l’altro a uno spettacolo teatrale. “Riciclo aperto” si svolge dall’11 al 13 aprile in 96 impianti di tutta Italia ed è promosso dal Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica (Comieco) e coinvolge cittadini e studenti sul tema della raccolta differenziata e il riciclo di carta e cartone. L’impianto Trevisan di Noale riceve e recupera carta e cartone provenienti dalle raccolte dei comuni di Venezia, Vicenza, Padova e di altri comuni delle province di Belluno, Padova e Treviso per un bacino di 1 milione e 300 mila abitanti. «Mi complimento con l’azienda Trevisan e il consorzio Comieco – dice Paolo Dalla Vecchia – per il coinvolgimento degli studenti e l’eccellenza dell’impianto. Ormai tutti hanno compreso l’importanza della raccolta differenziata nella corretta gestione dei rifiuti urbani, che permette il recupero di materiali ed energia, trasformando quindi il rifiuto in risorsa preziosa. Anche in provincia di Venezia aumenta la percentuale di rifiuto raccolto. Nonostante le oggettive difficoltà dovute alla conformazione territoriale, Venezia e la sua laguna, e i flussi turistici sulle spiagge del litorale veneziano, molti nostri comuni raggiungono e superano l’obiettivo di legge e si attestano tra il 70 e l’80 per cento di raccolta differenziata. Ma tutto ciò non basta: la corretta gestione dei rifiuti deve infatti prevedere un sistema impiantistico come quello che abbiamo visto oggi. Grazie a questo impianto, e all’impegno dei cittadini e delle amministrazioni comunali, la differenziazione dei rifiuti ha portato ad un risultato significativo riferito alla quantità di rifiuto urbano conferito in discarica, che nel territorio provinciale è inferiore al 5 per cento del rifiuto complessivamente prodotto, e che come Provincia prevediamo di migliorare ulteriormente». http://www.provincia.venezia.it

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L'assessore all’Ambiente ha partecipato alla prima giornata svoltosi all’impianto Trevisan di Noale

PRENDE IL VIA RICICLO APERTO

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Dall’11 al 13 aprile torna Riciclo Aperto, l’evento organizzato dal Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica (Comieco). All’iniziativa collaborano Assocarta, Assografici, Federmacero e Unionmaceri, con il patrocinio il Ministero dell’Ambiente. L’iniziativa ha preso il via nel 2000, totalizzando sinora oltre 250 mila visitatori, e l’edizione 2013 coinvolgerà 96 impianti della filiera del riciclo carta e cartone su tutto il territorio nazionale. In Veneto, gli impianti aderenti sono distribuiti tra le province di Venezia, Verona, Padova, Belluno e Vicenza e saranno sette. Nel 2011 il Veneto, nonostante la flessione per quanto riguarda la raccolta differenziata di carta e cartone (meno 1,8 per cento), mantiene una media pro-capite superiore a quella italiana (60,8 chilogrammi pro-capite, contro i 50,6 chili di media). Sempre nello stesso anno, le cartiere venete hanno prodotto il 18 per cento del totale degli imballaggi di tutta Italia e il 26 per cento di tutta la carta e cartone venduta nel nostro Paese. http://www.comieco.org

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L’evento è organizzato da Comieco

LA PROVINCIA E I COMUNI A INNSBRUCK PER IMPARARE VISITA A DUE QUARTIERI MODELLO PER PRESTAZIONI ENERGETICHE

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Venerdì 12 aprile l’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia, con i tecnici, accompagnerà a Innsbruck in Austria gli amministratori e i funzionari dei Comuni veneziani nel quadro dell’impegno assunto per il Patto dei sindaci, per visitare due quartieri “modello” a elevate prestazioni energetiche. Collaborano all’iniziativa la fondazione Climabita e Confartigianato Imprese di San Donà di Piave. Il programma prevede la visita guidata a due quartieri residenziali, concepiti con standard di costruzioni passive e concetti di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Il primo è il Lodenareal, il più ampio complesso residenziale di edilizia passiva in Europa, il secondo è l’Olympic Village.

«Le politiche per l’energia, la riqualificazione del territorio e lo sviluppo di un’urbanistica sostenibile oggi sempre più intimamente legate – spiega il presidente della Provincia Francesca Zaccariotto – sono la base su cui stiamo sviluppando il nostro programma di governo. Quella di Innsbruck rappresenta una preziosa opportunità per proseguire il percorso di adesione e attuazione al patto dei sindaci, progetto nel quale la Provincia ha coinvolto tutte le comunità del territorio per migliorare concretamente, in maniera significativa, l´efficienza energetica e l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili negli ambienti urbani; qui sono molteplici i settori di applicazione, e le azioni pratiche realizzabili, dai trasporti (mobilità pulita, elettrica o ibrida) all´edilizia (illuminazione a led, riqualificazione energetica, materiali biocompatibili). Lo scopo del patto dei sindaci è raggiungere e migliorare l’obiettivo 20-20-20, ovvero almeno il 20 per cento di risparmio energetico, il 20 per cento di riduzione delle emissioni di anidride carbonica e aumentare fino al 20 per cento la percentuale di fonti rinnovabili nel consumo energetico finale, e quella dei biocarburanti nei trasporti fino al 10 per cento, entro il 2020. I comuni del nostro territorio che hanno aderito finora al Patto sono ben 22, alcuni hanno già redatto e approvato i Paes - Piani d’azione per l’energia sostenibile. Nel 2010, come presidente della Provincia, ho sottoscritto l’accordo con la direzione europea per l’energia proponendo il nostro ente come struttura di coordinamento, e facendoci carico del supporto ai comuni per conseguire e superare gli obiettivi del 20-20-20». http://www.provincia.venezia.it

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L'iniziativa rientra all'interno degli impegni sul Patto dei sindaci

NEI CAPOLUOGHI DI PROVINCIA, 30 METRI QUADRATI DI VERDE URBANO A TESTA

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Nel 2011 in Italia, il verde urbano rappresenta in media il 2,7 per cento del territorio dei comuni capoluogo di provincia (oltre 550 milioni di metri quadrati). Il 14,8 per cento della superficie comunale è inclusa in “aree naturali protette”, mentre la superficie agricola utilizzata (Sau) è pari in media al 45,5% del territorio. Lo rileva uno studio fatto dall’Istat.

Ogni abitante dispone in media di 30,3 metri quadrati di verde urbano. Le disponibilità più contenute si rilevano al Centro (23 metri quadrati per abitante) e al Nord-ovest (24,3 metri quadrati). Nelle città del Nord-est il valore medio è quasi doppio rispetto a quelle del Centro e del Nord-ovest (45,4 metri quadrati per abitante) e anche nel Mezzogiorno è elevato (37,1 metri quadrati tra le città del Sud e 26,7 metri quadrati nelle Isole).

Sono quarantatre i capoluoghi con un “profilo verde” definito dalle seguenti caratteristiche: consistente dotazione delle superfici destinate a verde urbano (diciannove città) e, oltre a questa, incidenze superiori alla media delle aree naturali protette (undici città); delle superfici destinate a uso agricolo (ulteriori undici città); di tutte e tre le tipologie considerate (due città).

Nel 15 per cento circa dei capoluoghi la disponibilità di verde urbano è pari o superiore ai 50 metri quadrati per abitante, mentre nel 17,7 per cento non si raggiunge la soglia dei 9 metri quadrati pro capite, soprattutto nelle Isole (in un terzo dei capoluoghi) e al Sud (in più di quattro città su 10).

Circa un quinto delle città presenta valori superiori alla media sia per densità che per disponibilità del verde urbano, tra queste Sondrio, Trento, Potenza e Matera. Bassi valori di entrambi gli indicatori caratterizzano invece la metà dei capoluoghi (quasi il 70 per cento tra quelli del Sud). http://www.istat.it

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Lo rivela un'indagine dell'Istat relativa al 2011

RICICLO: AVANTI AUSTRIA E GERMANIA. ITALIA, ANCORA TANTO DA FARE

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Viaggia a due velocità la raccolta differenziata in Europa, mentre l’Italia è lontana dal 65 per cento fissato dalla legge. Sono i dati che arrivano dal rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (Eea) fatto al 2010 e prendendo in considerazione i ventisette membri dell’Unione Europea, più la Croazia, l’Islanda, la Norvegia, la Svizzera e la Turchia. In totale, è stato riciclato il 35 per cento dei rifiuti urbani, molto meglio rispetto al 23 per cento registrato nel 2001. Molti Paesi, comunque, faranno molta fatica ad arrivare al 50 per cento fissato dall’Unione Europea nel 2020. Cinque Paesi hanno già raggiunto questo obiettivo ma molti altri dovranno compiere sforzi eccezionali per arrivarci. Per esempio, Bulgaria e Romania riciclano adesso piccole percentuali di rifiuti urbani perciò, per conseguire l’obiettivo entro il 2020, devono aumentare il riciclo di oltre 4 punti percentuali l’anno nel corso di questo decennio, cosa che nessun paese è riuscito a fare tra il 2001 e il 2010. Il Regno Unito ha aumentato la quota dal 12 per cento al 39 per cento tra il 2001 e il 2010, mentre l’Irlanda ha innalzato il livello dall’11 per cento al 36 per cento nello stesso periodo. Anche la Slovenia, la Polonia e l’Ungheria hanno migliorato di molto dal loro ingresso nell’Unione Europea.

Nello stesso decennio, la percentuale di spazzatura in discarica in Italia è calata dal 67 per cento al 48 per cento. In totale, la raccolta separata è arrivata al 35 per cento.

L’Austria ha la percentuale più alta di riciclo (63 per cento), seguita da Germania (62 per cento), Belgio (58 per cento), Paesi Bassi e Svizzera (entrambe al 51%). http://www.eea.europa.eu

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Il rapporto è dell’Agenzia europea dell’Ambiente (Eea)

MINISTERO DELL’AMBIENTE REALIZZA NATURAITALIA.IT

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E’ online il portale www.naturaitalia.it il più ricco aggregatore di banche dati d’Europa sulla conservazione della biodiversità. Un sito realizzato dal Ministero dell’Ambiente che risponde a tutte le domande sul patrimonio presente in Italia, ereditato da miliardi di anni di evoluzione naturale: che cosa è la biodiversità e quali sono le funzioni, come si conserva nel nostro Paese, nell’Unione Europea e nel resto del mondo ma anche che cosa può fare il cittadino (a scuola o nel tempo libero, in viaggio o in ufficio) per contribuire a tutelare questa ricchezza straordinaria.

Due le sezioni principali del sito: “Vivi le aree naturali” e “Scopri la biodiversità”. La prima si sofferma sui ventiquattro parchi nazionali, sulle ventisette aree marine e sulle tre aree protette nazionali con il meteo aggiornato ogni sei ore (c’è una stazione meteo in ogni parco). Inoltre, tramite un accordo con Google, è possibile vedere la “streetview” dei parchi nazionali del Gran Paradiso, d’Abruzzo e della Sila. La seconda, oltre a tutte le informazioni sulla biodiversità in Italia, presenta lo stato di attuazione degli strumenti normativi e delle iniziative che hanno come scopo la conservazione delle risorse naturali a livello nazionale e internazionale. Questa sezione rappresenta il nodo italiano del “Clearing House Mechanism”, il sistema per lo scambio di informazioni ambientali previsto dalla “Convenzione sulla diversità biologica”. http://www.minambiente.it

 

Nell’ambito del portale è stato realizzato anche il “Network nazionale sulla biodiversità” una modalità innovativa per raccogliere e condividere le informazioni sulla biodiversità attraverso criteri e strumenti che rendano omogenei, accessibili e fruibili i dati raccolti in Italia. Chiunque sia in possesso di dati primari sulla biodiversità può aderire al network. La partecipazione può avvenire come ente contributore o, se in possesso di requisiti specifici, come “focal point” o centro di eccellenza.

 

Grazie alla sua interattività, il network mette in comunicazione le banche dati di proprietà degli enti che ne entrano a far parte sia tra loro sia con analoghe infrastrutture internazionali (LifeWatch, Gbif) e con il Geoportale in armonia con quanto previsto dalla direttiva “Inspire”.

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L'iniziativa risponde a tutte le domande sulla biodiversità nel nostro Paese

WORKSHOP “LA TUTELA DELLE ACQUE E LA RIDUZIONE DELL’IMPATTO MICROBIOLOGICO”: LE TECNICHE DI DISINFEZIONE E LE PREVISIONI DEL PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE IN VENETO

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Oggi mercoledì 6 marzo, al centro servizi della Provincia di Venezia a Mestre, l’assessore all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia ha aperto il seminario “La tutela delle acque e la riduzione dell’impatto microbiologico: le tecniche di disinfezione e le previsioni del Piano di Tutela delle Acque in Veneto” organizzato dalla Provincia e dall’Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto (Arpav).

Il workshop ha registrato la partecipazione di numerosi tecnici dei Comuni del Veneziano, di aziende municipalizzate, di professionisti e di aziende private che si occupano del trattamento di acque reflue. Nel corso dell’incontro anche il dibattito sulla problematica tra enti pubblici e gestori del Servizio Idrico Integrato.

Tra gli autorevoli relatori era presente Fabio Strazzabosco della Direzione tutela dell’ambiente Regione del Veneto. «Secondo le disposizioni del Piano di Tutela delle Acque della Regione del Veneto, dal 9 dicembre 2012 – afferma Dalla Vecchia – è entrato in vigore il divieto di uso di cloro e suoi prodotti nella disinfezione delle acque reflue, divieto poi differito all'inizio stagione balneare e quindi, a fine marzo 2013: negli ultimi anni si è verificata la necessità di adeguare di depurazione alle nuove disposizioni di legge. Questo ha comportato notevoli problemi di tipo tecnico, economico e di garanzia dell’efficacia dei sistemi alternativi, considerato il fatto che l’utilizzo di cloro e derivati rappresentava una tecnica collaudata a basso costo e di sicura efficacia. Su proposta dei gestori del servizio idrico integrato, la Provincia di Venezia e l’Arpav hanno colto l’occasione della prossima scadenza di legge per organizzare un momento di incontro e discussione sulla problematica, coinvolgendo nell’iniziativa la Regione del Veneto. Un primo obiettivo dell’iniziativa è stato fare il punto sulle tecniche alternative che hanno preso piede negli impianti di depurazione per evidenziare, attraverso un’analisi comparata basata su reali esperienze di impiego, le potenzialità e le criticità. In particolare, dopo l’inquadramento generale del problema della disinfezione delle acque reflue su un piano normativo e tecnico/qualitativo fornito dal personale tecnico della  Regione del Veneto, della Provincia di Venezia e dell’Arpav,  gli enti gestori dei Servizi Idrici Integrati operanti in Provincia hanno presentato le principali metodologie impiegate per la disinfezione delle acque reflue, dal più comune impiego dell’acido peracetico, ad una sperimentazione con l’acido performico svolta da Asi (Azienda servizi integrati) negli impianti di Eraclea Mare e Jesolo. Un secondo obiettivo del workshop è stato fornire indicazioni al legislatore e valutare  eventuali proposte di modifica al Pta (Piano di tutela delle acque), ritenute utili in relazione da un lato al rapporto costi/benefici che caratterizza l’utilizzo di una determinata tecnologia, e dall’altro agli obiettivi ed all’efficacia delle misure alternative  specialmente per gli impianti di minori dimensioni. Interessante ciò che è emerso oggi: le stazioni di rilevamento lungo la costa veneziana hanno accertato un livello generale di qualità delle acque che già nel 2012, è in linea con la normativa europea per il 2015, quindi con ben 3 anni di anticipo. Le rilevazioni condotte dall’Arpav hanno interessato il livello di inquinamento organico delle acque ed è un controllo sanitario per valutare la loro sicurezza e la balneabilità, che è garantita per la prossima stagione».

Uno degli aspetti che incidono significativamente sulla qualità delle acque è costituito dall’impatto microbiologico in relazione agli obiettivi dettati dalla Direttiva quadro 2000/60/CE e soprattutto dalla Direttiva 2006/7/CE in materia di qualità delle acque destinate alla balneazione. L’impatto microbiologico risulta particolarmente significativo per tutte le zone costiere dove sono presenti scarichi locali, ma sono presenti anche le foci dei corpi idrici che raccolgono le acque di vaste aree. Le aree costiere rivestono un ruolo economico cruciale per l’economia regionale in termini di turismo (balneazione) e di acque destinate alla molluschicoltura. Pertanto la riduzione del carico microbiologico è un aspetto che interessa in maniera determinante proprio le aree costiere tra cui quelle in Provincia di Venezia. «Il piano di tutela delle acque – osserva Fabio Strazzabosco – ha tra le sue caratteristiche quella di essere flessibile nel senso che deve  di essere in grado di adattarsi nel tempo alle nuove misure ritenute più efficienti ed efficaci che possono emergere, fra l’altro, anche dalle più recenti sperimentazioni avviate. Perciò, incontri come quello di oggi sono utili per confrontarsi e valutare idee innovative ed eventuali soluzioni più efficaci per la tutela delle acque». http://www.provincia.venezia.it

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Dalla Vecchia ha aperto stamani l'evento ospitato dalla Provincia

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