L’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia ha inviato ieri giovedì 13 giugno una lettera al presidente della Regione del Veneto Luca Zaia e per conoscenza al direttore generale dell’Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto (Arpav) Carlo Emanuele Pepe e al direttore del dipartimento provinciale dell’Arpav Renzo Biancotto, con la quale auspica, pur nella necessaria revisione della spesa, che il modello operativo veneziano di Arpav con cui ha avuto modo di relazionarsi con grande soddisfazione, non ne esca drasticamente ridimensionato.
La lettera fa riferimento all’annuale incontro del Comitato di coordinamento provinciale dell’Arpav, con i rappresentanti del dipartimento provinciale dell’Arpav, del dipartimento di prevenzione Ulss 12 Veneziana, Ulss 13 Dolo Mirano, Ulss 10 Veneto orientale, Ulss 14 Chioggia, della sezione regionale Anci, del dipartimento regionale Laboratori Arpav, i dirigenti provinciali dei settori ambiente e attività produttive, che si è tenuto lo scorso 19 aprile nel centro servizi di Mestre, sede della Provincia di Venezia, al quale aveva partecipato l’assessore all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia.
Nel testo della lettera Dalla Vecchia si legge: «È stata quella l’occasione per formulare alcune considerazioni a consuntivo degli ultimi anni di preziosa collaborazione con Arpav, in particolare col Dipartimento provinciale di Venezia. Si vive infatti, nella pubblica amministrazione, una stagione di tagli significativi. Proprio ora si deve però prestare la massima attenzione perché, ai sacrosanti principi di revisione della spesa, non vengano sacrificati risultati estremamente positivi per l’ambiente e per la comunità dei cittadini che l’Agenzia ha saputo assicurare, in stretta collaborazione con le altre amministrazioni pubbliche. La razionalizzazione di Arpav dovrebbe dunque eventualmente partire dalla definizione delle funzioni fondamentali da garantire e non rischiare, al contrario, di essere guidata dal mero taglio delle risorse economiche. Non è possibile pensare che l’esperienza positiva di questi anni vada in qualsiasi misura dispersa: una vera rete di collaborazione tra enti a tutela del bene comune, che mettendo insieme delle fragilità ha creato una operatività di grande efficacia. Esempi ne sono la partecipazione costante e professionale dei funzionari di Arpav, tanto nel controllo della qualità dell’ambiente, quanto nel contrasto agli illeciti amministrativi e penali di carattere ambientale. Irrinunciabile infine è l’apporto di Arpav al Tavolo Tecnico delle Polizie coordinato dalla Provincia di Venezia che consente di mantenere la rete di vigilanza ambientale fatta dai 10 corpi di polizia ambientale: se il contributo di Arpav fosse in qualche misura diminuita rispetto agli alti standard di questi ultimi anni, la rete stessa ne verrebbe assolutamente depotenziata». http://www.provincia.venezia.it