I dati presentati il 6 luglio contenuti nel Rapporto Ecomafie di Legambiente del 2012 sono preoccupanti e riprotano alla necessità di mantenere altissimo il controllo sui fenomeni criminosi legati all'ambiente. Non è ancora possibile comprendere se dati così pesanti derivano da un'attività imptante di presenza, prevenzione e monitoraggio nel territorio che nel veneziano si sta attuando grazie alla forte collaborazione tra forze dell'Ordine e Enti competenti per la prevenzione. Molto in Provincia si è riusciti ad ottenere grazie ai protocolli di intesa che consentano il coordinamento tra le forze dell'ordine e il supporto anche strumentale. Molto resta da fare a livelo di controlli sia nel colo di gestione e trattamento dei rfiuti, in particolare quelli speciali e sia nella fase di trasporto. La normativa non sempre risulta adeguata, come sottolinea l'On. Felice Casson che propone la definizione della nuova fattispecie di Delitto contro l'ambiente per consentire maggiore incidenza contro le colluzioni e infiltrazioni mafiose che posson giungere a tutti i livelli. "La Provincia - afferma l'Assessore Paolo Dalla Vecchia- non può che applaudire e sostenere il lavoro di Legambiente e dell'Osservatorio Ambiente e Legalità che pur con i limiti e le difficoltà del caso fornisce con il Rapporto un importante strumento per effettuare considerazioni e condividere anche nuove strategie operative. I nostri sforzi in questo senso continuano anche perchè i risultati sono importanti, va comunque mantenuto un distinguo tra chi commette gravi reati e andrebbe punito con fattispecie penali più importanti della sanzione amministrativa e chi invece commette delle ingenuità e andrebbe semplicemente formato.